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TAHRIR – LIBERATION SQUARE
TAHRIR – LIBERATION SQUARE
Cairo, febbraio 2011. Elsayed, Noha, Ahmed sono giovani egiziani e stanno facendo la rivoluzione. Occupano la Piazza notte e giorno, parlano, urlano, cantano insieme ad altre migliaia di egiziani tutto ciò che non hanno mai potuto dire prima a voce alta. Le repressioni sanguinose del regime rinforzano la protesta; a Tahrir si resiste, si impara a discutere e a lanciare pietre, a inventare slogan e a curare i feriti: uno spazio di libertà in cui ci si ubriaca di parole. Tahrir è un film scritto con i volti, le mani, le voci di chi stava in piazza.
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Sergio Gibellini
Grazie al regista Stefano Savona ci è sembrato di essere stati anche noi in quella piazza. La gente ha potuto protestare ed esprimere le proprie idee ad alta voce. Evidente è il grande distacco tra il potere e la gente, che ha un sproprio orgoglio culturale e si ribella.
Sembra che a convincere il rais a dimettersi sia stata la potenza straniera che fornisce abbondanti aiuti economici militari… ma comunque, se non ci fosse stata tutta quella gente in piazza, questo processo non sarebbe avvenuto. Mi auguro che gli Egiziani abbiano ottenuto dei concreti miglioramenti.
Grazie al regista Stefano Savona ci è sembrato di essere stati anche noi in quella piazza. La gente ha potuto protestare ed esprimere le proprie idee ad alta voce. Evidente è il grande distacco tra il potere e la gente, che ha un sproprio orgoglio culturale e si ribella.
Sembra che a convincere il rais a dimettersi sia stata la potenza straniera che fornisce abbondanti aiuti economici militari… ma comunque, se non ci fosse stata tutta quella gente in piazza, questo processo non sarebbe avvenuto. Mi auguro che gli Egiziani abbiano ottenuto dei concreti miglioramenti.