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ISIS, TOMORROW The Lost Souls of Mosul
ISIS, TOMORROW The Lost Souls of Mosul
Sarà in grado l’Iraq di accettare i figli dell’Isis come propri figli, di perdonare le loro madri, di riconciliare le anime del paese?
Nell’ideologia dell’Isis i bambini sono l’arma più efficace per portare nel futuro l’idea di un grande Califfato universale: eredi di un unico obiettivo, creare un mondo diviso a metà, da un lato gli jihadisti e dall’altro lato gli infedeli da sterminare. I lunghi mesi della guerra, vengono ripercorsi attraverso le voci dei figli dei miliziani addestrati al combattimento e a diventare kamikaze, fino a seguire i loro destini nella complessità del dopoguerra, un dopoguerra di vedove bambine e ragazzi marginalizzati, in cui il sangue della battaglia lascia spazio alle vendette e alle ritorsioni quotidiane, alla violenza come sola risposta alla violenza.
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gibellini.sergio@gmail.com
Grazie per questo documentario. E’ agghiacciante e sconvolgente. Stroardinari i bambini. Un odio tra poveri autoimmune che si autorigenera. Che disgrazia essere nati sopra giacimenti di petrolio, Cui prodest?
Grazie per questo documentario. E’ agghiacciante e sconvolgente. Stroardinari i bambini. Un odio tra poveri autoimmune che si autorigenera. Che disgrazia essere nati sopra giacimenti di petrolio, Cui prodest?
Marina Morani
Documentario molto forte ma allo stesso tempo bellissino e sicuramente necessario. Ho apprezzato la nitidezza delle riprese. Quello che rimane della citta bombardata e le persone che vi sopravvivono ti entra dentro con forte potenza visiva. Il confine labile tra carnefici e vittime e’ secondo me l’aspetto piu interessante. Le due prospettive si confondono, non c’e’ nessun vincitore e il presente e il futuro e’ doloroso per entrambi. E’ sconvolgente la lucidita’ dei bambini nei loro racconti. Un lavoro straordinario, anche solo per l’accesso nei territori e nel lavoro di interviste. Grazie
Documentario molto forte ma allo stesso tempo bellissino e sicuramente necessario. Ho apprezzato la nitidezza delle riprese. Quello che rimane della citta bombardata e le persone che vi sopravvivono ti entra dentro con forte potenza visiva. Il confine labile tra carnefici e vittime e’ secondo me l’aspetto piu interessante. Le due prospettive si confondono, non c’e’ nessun vincitore e il presente e il futuro e’ doloroso per entrambi. E’ sconvolgente la lucidita’ dei bambini nei loro racconti. Un lavoro straordinario, anche solo per l’accesso nei territori e nel lavoro di interviste. Grazie
Vincenza Gallo
grazie per questo documentario
grazie per questo documentario