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CALABRIA
CALABRIA
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Dopo la morte di un immigrato calabrese venuto a lavorare in Svizzera, due impiegati delle pompe funebri – Jovan, zigano ed ex cantante di Belgrado che crede nella vita dopo la morte, e José, portoghese che crede solo in ciò che vede – percorrono l’Italia da nord a sud per rimpatriare la salma. Insieme dovranno affrontare le sorprese e gli imprevisti del viaggio, che offriranno loro anche l’occasione per rendere omaggio al morto e godersi la vita.
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Commenti degli utenti
Cast & Crew
Regia
Pierre-François Sauter
regista
Sergio Gibellini
Un bel film originale nello stile e nella forma. Le scene iniziali mostrano due persone silenziose che svolgono con precisione e professionalità il loro compito. Via via che si spostano in auto verso sud aumenta la temperatura atmosferica ma anche l’empatia tra loro e con le persone, che incontrano, compaiono sorrisi e misurate confidenze. Lo spettatore intuisce qualcosa della loro vita. Si comprende che sono persone di talento artistico e cultura, emigrate in Svizzera e fare un lavoro per cui non si può avere vocazione.
I luoghi ai lati della strada sono descritti dalle loro parole. il tema della emigrazione forzata per cercare lavoro è sempre presente nella mente dei protagonisti pensando al loro passeto, alle loro vocazioni, guardando il nel paesaggio calabrese che si deve abbandorare e non si riesce a ritornare da vivi. Nella apparente semplicità e linearità il film suggerisce molti significati ed avvince lo spettatore. Complimenti al regista e grazie a Zalab per questo film.
Un bel film originale nello stile e nella forma. Le scene iniziali mostrano due persone silenziose che svolgono con precisione e professionalità il loro compito. Via via che si spostano in auto verso sud aumenta la temperatura atmosferica ma anche l’empatia tra loro e con le persone, che incontrano, compaiono sorrisi e misurate confidenze. Lo spettatore intuisce qualcosa della loro vita. Si comprende che sono persone di talento artistico e cultura, emigrate in Svizzera e fare un lavoro per cui non si può avere vocazione.
I luoghi ai lati della strada sono descritti dalle loro parole. il tema della emigrazione forzata per cercare lavoro è sempre presente nella mente dei protagonisti pensando al loro passeto, alle loro vocazioni, guardando il nel paesaggio calabrese che si deve abbandorare e non si riesce a ritornare da vivi. Nella apparente semplicità e linearità il film suggerisce molti significati ed avvince lo spettatore. Complimenti al regista e grazie a Zalab per questo film.