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BIKES VS CARS
BIKES VS CARS
Bikes vs Cars dipinge una crisi globale che si sviluppa intorno a questo grande tema: la bicicletta può essere la chiave per risolvere enormi problemi legati a traffico, inquinamento o riscaldamento globale, ma l’accessibile transizione verso un nuovo sistema è frenata dai poteri economici capaci di fare pressione su politici e media.
La bicicletta è uno strumento di cambiamento, ma i forti interessi delle industrie automobilistiche, che investono miliardi ogni anno per fare lobby e pubblicità per proteggere il loro business, ostacolano la transizione ai mezzi di trasporto green. All’interno del film veniamo a conoscenza di attivisti e pensatori che stanno combattendo per delle città migliori, che si rifiutano di smettere di utilizzare la bicicletta nonostante il numero crescente di ciclisti uccisi nel traffico.
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ggallani@libero.it
Molto interessante nel presentare i diversi aspetti dell’impatto dell’uso dell’auto nelle metropoli. Il problema è presente anche nelle città di medie dimensioni. C’è bisogno di un cambiamento culturale tra tutti gli attori coinvolti.
Molto interessante nel presentare i diversi aspetti dell’impatto dell’uso dell’auto nelle metropoli. Il problema è presente anche nelle città di medie dimensioni. C’è bisogno di un cambiamento culturale tra tutti gli attori coinvolti.
Davide Ventura
Bellissimo documentario! Il problema di una mobilità alternativa non è limitato solo alle città; ovviamente lì ci sono i grandi numeri di persone, ma il fatto è che nelle zone periferiche (io ad esempio vivo in montagna) è allo stesso tempo più necessario e meno realistico pensare ad un’alternativa. Necessario perché dovrebbe essere data la possibilità anche a noi, in quanto cittadini e cittadine come tutti gli altri, di poter scegliere di utilizzare il trasporto pubblico. Meno realistico perché la popolazione, ridotta in confronto all’estensione del territorio, sembra impedire di sviluppare un servizio di trasporto pubblico adeguato. Oppure, più probabilmente, il problema è semplicemente il coraggio dei nostri politici. Così, nonostante il paesaggio fiabesco e la percezione di avere un’aria pulita, le strade sono costantemente trafficate, specialmente nella stagione turistica, e i cittadini stessi non accorgendosi del problema, richiedono nuovi parcheggi. I politici dovrebbero avere il coraggio, a costo di essere impopolari, di prendere decisioni diverse e a favore della salute pubblica.
Bellissimo documentario! Il problema di una mobilità alternativa non è limitato solo alle città; ovviamente lì ci sono i grandi numeri di persone, ma il fatto è che nelle zone periferiche (io ad esempio vivo in montagna) è allo stesso tempo più necessario e meno realistico pensare ad un’alternativa. Necessario perché dovrebbe essere data la possibilità anche a noi, in quanto cittadini e cittadine come tutti gli altri, di poter scegliere di utilizzare il trasporto pubblico. Meno realistico perché la popolazione, ridotta in confronto all’estensione del territorio, sembra impedire di sviluppare un servizio di trasporto pubblico adeguato. Oppure, più probabilmente, il problema è semplicemente il coraggio dei nostri politici. Così, nonostante il paesaggio fiabesco e la percezione di avere un’aria pulita, le strade sono costantemente trafficate, specialmente nella stagione turistica, e i cittadini stessi non accorgendosi del problema, richiedono nuovi parcheggi. I politici dovrebbero avere il coraggio, a costo di essere impopolari, di prendere decisioni diverse e a favore della salute pubblica.