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Sinossi
Marco Cavallo è una scultura di quattro metri, che contiene nella sua pancia, come un cavallo di Troia, i sogni di libertà degli ex internati del manicomio di Trieste. Nel 1972 era un cavallo vero del parco dell’ospedale psichiatrico, salvato dalla prevista macellazione con una lettera inviata alla Provincia dai malati che vi erano prigionieri. Nei cinquant’anni intercorsi dalla legge 180 è diventato il simbolo della liberazione e della rivoluzione culturale di Franco Basaglia, ma oggi, a seguito dello “sfratto” dal comune di Muggia che lo ospitava, ha iniziato un nuovo viaggio attraverso il Paese, portando con sé quei sogni ancora inespressi e le loro inevitabili contraddizioni.
Nell’ex manicomio di Trieste, diventato oggi un parco pubblico, un laboratorio culturale e la sede di Radio Fragola, psichiatri, ex pazienti, artisti, giornalisti e speaker radiofonici raccontano la storia del cavallo azzurro e il presente della salute mentale, aprendosi a un interrogativo: cosa ci separa dall’utopia degli anni Settanta per immaginare la possibilità di un nuovo Marco Cavallo?
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