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TELLING MY SON’S LAND
TELLING MY SON’S LAND
Nancy Porsia, unica giornalista italiana rimasta in Libia dopo il 2011, ricostruisce il suo percorso professionale in una terra difficile e pericolosa, che lei ha saputo affrontare con coraggio e senso del dovere.
Nancy Porsia, giovane giornalista freelance, si reca per la prima volta in Libia nel 2011, quattro giorni dopo la morte di Gheddafi. Trasferitasi definitivamente nel paese, per un lungo periodo è l’unica giornalista internazionale a raccontare il suo travagliato processo di democratizzazione, diventando uno dei massimi esperti del paese nord africano. A causa della pubblicazione di una scottante inchiesta sulla collusione della Guardia Costiera Libica con il traffico di migranti, nel 2017, è costretta a lasciare il paese. Dopo tre anni, la terra di suo figlio continua ad essere pericolosa per la sua sicurezza, ma lei non si arrende a rimanerne lontana.
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Sergio Gibellini
Per me è un film straordinario, un film del reale che comunica tante notizie attraverso la vita di una persona speciale.
Complimenti sinceri a Nancy Porsia ed a chi ha realizzato questo film.
Ringraziamenti a Zalab che lo ha diffuso e reso visibile a tutti.
Per me è un film straordinario, un film del reale che comunica tante notizie attraverso la vita di una persona speciale.
Complimenti sinceri a Nancy Porsia ed a chi ha realizzato questo film.
Ringraziamenti a Zalab che lo ha diffuso e reso visibile a tutti.
Guido Bolpato
Bel docufilm che fa riflettere
Bel docufilm che fa riflettere
SILVIA CAPPELLI
interessante
interessante